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Citazione bibliografica

Cavagna, Anna Giulia, 1° TECA- 2° ed. in SPECIALinguaggi Rivista dell'Accademia "Giuseppe Aliprandi – Linguaggio dei segni, macchine per comunicare. Il Tachifenografo (1808) fra tipografia e manualistica sulla sordità d’antico regime (XVI-XVIII)., TECA -, università di Bologna, Patron, Bologna, 2016 -9-10, 2016, pp. 107-128, https://specialinguaggi.accademia-aliprandi.it/2022/12/22/linguaggio-dei-segni-macchine-per-comunica

  • Autore/i
    Cavagna, Anna Giulia
  • Titolo pubblicazione
    1° TECA- 2° ed. in SPECIALinguaggi Rivista dell'Accademia "Giuseppe Aliprandi – Linguaggio dei segni, macchine per comunicare. Il Tachifenografo (1808) fra tipografia e manualistica sulla sordità d’antico regime (XVI-XVIII).
  • Titolo giornale o rivista in cui è pubblicata
    TECA -
  • Istituzione coinvolta nella pubblicazione
    università di Bologna
  • Casa editrice
    Patron
  • Luogo pubblicazione
    Bologna
  • Numero di serie del libro o giornale
    2016 -9-10
  • Da pagina
    107
  • A pagina
    128
  • Indirizzo web della pubblicazione
    https://specialinguaggi.accademia-aliprandi.it/2022/12/22/linguaggio-dei-segni-macchine-per-comunica
  • Abstract
    The survey highlights similarities, in terms of methodology and thought, between the work of the typographic jobs (printers, composers) and (after the spread of typography itself) the historically developed teaching devised to educate the deaf and dumb. The parallel regards similarities concerning the method of gestures and cognitive thought. In Italian elementary school of the XXth cent., they still used small portable printers to teach children reading and writing. Those similarities emerge from observation, a bit less cursory than usual, of two specific facts: 1) the printed literature published in the early modern whose theme is deafness 2) a local Genoese invention of the Nineteenth century designed for deaf people and completely and inexplicably fallen into oblivion. L’indagine mira ad evidenziare le somiglianze, in termini di metodologia e di pensiero, tra il mondo dei lavori tipografici (stampanti, compositori) e (dopo la diffusione della tipografia stessa) l’insegnamento storicamente sviluppato ideato per educare i sordomuti. Il parallelismo riguarda le somiglianze relative alla gestualità e al pensiero cognitivo. Nella scuola elementare italiana del XX secolo, ancora si usavano piccole stampanti portatili per insegnare ai bambini a leggere e a scrivere. Tali somiglianze emergono dall’osservazione, un po’ meno cursoria del solito, di due fatti specifici: la letteratura a stampa nella prima età moderna il cui tema è la sordità, e un’invenzione locale genovese del XIX secolo progettata per le persone sorde e completamente e inspiegabilmente caduta nell’oblio.